«L’auto-costruzione in paglia ci ha aiutato a risparmiare… i materiali hanno quasi costo zero» (Licia, B&B Sempreverde)
In provincia di Ragusa, ci aspetta Licia, la proprietaria di SempreVerde, una casa ecologica sulle spiagge di Montalbano.
«La storia del mio progetto – mi racconta Licia – inizia a Venezia. Studiavo lì presso l’accademia di Belle arti quando mi parlano di Permacultura per la prima volta. Frequentando il corso di 72 ore, conosco la casa in paglia partecipandone alla costruzione. In quell’occasione ho persino modo di constatarne la vivibilità perchè mi fanno alloggiare in una stanza della casa di paglia precedentemente costruita. Il seme nasce così.
Alla fine degli studi in accademia – continua Licia – realizzo l’argomento di cui voglio parlare in tesi e nasce ‘Sempreverde: una casa dalla pianta alle piante’.
Il concetto alla base dell’idea è quello di una vita in sinergia con l’ambiente ormai troppo attaccato dall’azione dell’uomo, realizzare una struttura confortevole senza però contribuire al male che stiamo facendo alla terra e soprattutto vivere in contatto con l’elemento naturale, affibbiare alla natura il compito di decorare la vita e gli ambienti della casa, abbellirne la facciata, gli spazi interni come quelli esterni.
In primo luogo la casa doveva avere il minor impatto ambientale possibile – sottolinea Licia. Per questa ragione molto tempo lo abbiamo speso nella ricerca dei materiali: scegliere come ricostruire i tramezzi, come fare i bagni, con quale cappotto rivestire la vecchia casa. Dovevamo inoltre scegliere con quale metodologia costruire l’ampliamento.
Ecco che torna la casa in paglia conosciuta anni prima.
Era chiaro che questa casa, aperta al pubblico perchè B&B, dovesse avere anche uno scopo conoscitivo, una strategia per far conoscere questa particolare tecnica a chi non ne sapeva l’esistenza e farla toccare a quelli che la conoscevano solo nella teoria.
Per la realizzazione mi sono appoggiata ad una ditta locale “OLIVO” che conosceva la materia e aveva voglia di cimentarsi. Anche la scelta dei tecnici è rimasta sul KM zero. Abbiamo avuto bisogno di uno strutturista per la parte in legno, di un progettista per la visione d’insieme e un direttore dei lavori. Anche la parte energetica del progetto ha avuto i suoi studi e i suoi tecnici.
Abbiamo chiesto a LA BOA (i primi costruttori di case in paglia in italia) una supervisione da lontano sul progetto e sempre con loro abbiamo attivato i workshop a cui hanno partecipato in molti, curiosi di capire come si potesse della paglia costruire mura solide e dalla terra realizzare intonaci igroscopici.
Nella costruzione della parte in paglia hanno lavorato molte mani tra corsisti e volontari e qualche parte del processo è stata anche realizzata da noi committenti – racconta Licia.
L’autocostruzione ci ha aiutato a risparmiare non poco perchè come tecnica necessita di molta manodopera mentre i materiali hanno quasi un costo zero.
La paglia è stata presa da un massaro della zona – ricorda Licia – uno degli ultimi rimasti che producono ancora ballette, giacchè ormai in molti preferiscono produrre rotoballe.
Difficoltà…?
…é stato tutto difficile! Ma penso che anche costruire una casa “normale” non sia una passeggiata. Forse è stato un pò più particolare, un pò più problematico, ma la squadra era forte e insieme siamo riusciti a superare tutte le difficoltà.
La casa in balle di paglia ha un bel pò di vantaggi – mi spiega Licia. Come involucro edilizio offre la miglior coibentazione si possa desiderare.
Già testata per i climi freddi, a Punta Secca la stiamo mettendo alla prova contro il caldo afoso e umido della bassa Sicilia. Fino ad adesso sono riuscita a non installare i climatizzatori, ma la struttura è al suo primo mese di vita, dobbiamo ancora affrontare il caldo di agosto. In camera mia non voglio assolutamente mettere gli split, ma non so gli ospiti quanto accetteranno la mia testardaggine e quanto preferirebbero invece avere un telecomando per impostare la temperatura artificiale preferita.
Di sicuro è un involucro traspirante e uno dei vantaggi è l’impossibilità che si manifesti condensa e quindi muffa. Questi muri non trattengono l’umidità ma ne vengono attraversati mantenendola quindi sempre costante e sempre su uno standard ottimale.
In camera mia ho piazzato un igrometro con cui mi diverto a constatare che l’umidità non sale mai oltre il 60%.
Vogliamo aggiungere che la paglia è uno scarto della catena alimentare per cui non impieghiamo energia per la sua produzione, al contrario a volte ne sprechiamo per smaltirla.
Utilizzando le balle di paglia come mattoni si evita la produzione di CO2, che è causa di gravi danni ambientali e che è in gran parte prodotta dall’industria per l’edilizia.
Ho cercato in tutti i modi di rimanere più integralista possibile nella casa di paglia, evitando qualsiasi deviazione dall’argomento materiali eco-compatibili, mentre sono stata remissiva nella ristrutturazione dalla quale è venuto fuori una sorta di ibrido. I bagni in tadelakt, il pavimento in legno, alcuni intonaci in terra cruda, oltre alle ringhiere in bambù italiano.
Nella casa in paglia invece posso veramente dire che gli unici materiali che la costituiscono sono paglia, terra, calce e legno. Anche il pavimento del piano terra è in terra cruda!
La storia a dire il vero è ancora più intricata perchè di mezzo c’è un romanzo d’amore con il titolare dell’impresa che ha realizzato i lavori che adesso da due anni è il mio compagno…
Oggi, ogni volta che giro per questa casa, mi sorprendo del risultato ottenuto. Ovviamente la casa è stata rifinita seguendo il mio gusto, ma devo dire, mi piace moltissimo e in effetti anche gli ospiti non fanno che farmi i complimenti.
Chi più chi meno, tutti subiscono l’effetto di questa casa. C’è chi arriva qui sapendo già o addirittura venendo apposta per la questione paglia, c’è chi non era a conoscenza e si innamora dell’argomento venendo qua. Fino ad ora, a un mese dall’apertura, nessun ospite ci ha lasciato con giudizi negativi. Tutti rimangono contenti e condividono l’esperienza con i loro cari. E questo è proprio ciò che speravo avvenisse.»